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Bounce rate e campagne email: come massimizzare il tasso di consegna

Soft e hard bounce

Nella gestione delle proprie campagne email il bounce rate è uno degli indicatori che è essenziale tenere sotto controllo. Ma cosa succede esattamente quando un’email subisce un “rimbalzo” e quali sono le differenze tra i principali tipi di bounce?

Cos’è il bounce rate e perché è importante

In ambito email marketing, il bounce rate (lett. “tasso di rimbalzo”) rappresenta la percentuale di email che non vengono consegnate ai destinatari. Si tratta di un indicatore chiave – presente in ogni report di invio – che esprime il rapporto tra il numero di email respinte (bounced) e il numero totale di email inviate.

Tenere sotto controllo questo indicatore di performance è fondamentale per tre ragioni:

  • Influenza direttamente la reputazione del mittente che utilizzi.
  • Impatta sulla capacità di consegna (deliverability) complessiva delle tue campagne.
  • Fornisce indicazioni sulla qualità del database di contatti a cui invii le tue comunicazioni.

Un bounce rate elevato può essere interpretato dagli Email Service Provider (Gmail, Yahoo, Outlook, ecc.) come un segnale che stai inviando le tue campagne email a contatti non validi. Il rischio maggiore è che ciò comprometta la reputazione del tuo mittente e, di conseguenza, la capacità di consegna delle campagne email future.

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Se vuoi inviare campagne email a un pubblico di aziende e/o professionisti puoi prevenire gli errori di bounce acquistando un database di contatti validati. Per ricevere un preventivo gratuito ti basta selezionare le zone geografiche e le categorie merceologiche di tuo interesse in questa sezione: Crea il tuo database personalizzato.

Soft bounce e hard bounce: quali sono le differenze?

Quando si parla di email non consegnate, è essenziale tracciare una distinzione tra soft bounce e hard bounce. Le caratteristiche di queste due tipologie di “rimbalzi” rendono evidenti alcune differenze sostanziali. Per prevenire o risolvere le criticità legate a questi tipi di bounce rate, quindi, sono necessari approcci diversi.

Cos’è un soft bounce

Un soft bounce indica un problema temporaneo nella consegna dell’email. Sebbene la consegna del messaggio non sia andata a buon fine, potresti essere in grado di consegnare una nuova email allo stesso indirizzo di posta in un secondo momento. 

I soft bounce possono essere legati a uno di questi problemi:

  • Un numero relativamente alto di destinatari ha contrassegnato le tue email come spam.
  • Sei stato inserito in una lista di mittenti bloccati.
  • La casella di posta del destinatario è piena.
  • L’account di posta elettronica del destinatario è temporaneamente fuori uso.
  • Si sono verificati errori imprevisti o interruzioni del server di posta ricevente.

I soft bounce non richiedono necessariamente l’eliminazione immediata del contatto, ma è importante tenere questo indicatore sotto controllo nel tempo. 

Se un indirizzo continua a generare soft bounce per più invii consecutivi, è opportuno rimuoverlo dalla mailing list. Alcune piattaforme di invio eseguono questa operazione in automatico dopo più soft bounce ripetuti.

Come si gestiscono i soft bounce

Rilevare una percentuale di soft bounce nei propri report di invio è piuttosto comune. Questo tipo di “rimbalzo” potrebbe non richiedere un’attenzione immediata, poiché, come anticipato, si tratta di errori temporanei, che spesso si risolvono da soli. 

Tuttavia, è opportuno monitorare attentamente il tasso di soft bounce a adottare questi tre suggerimenti per limitare le possibili ripercussioni sulla reputazione del mittente:

  1. Rimuovere gli indirizzi email legati ai soft bounce dalla tua mailing list dopo tre “rimbalzi” ripetuti. Spesso, le piattaforme di invio eseguono questa procedura in automatico, ma è sempre bene accertarsene.
  2. Comprendere l’intervallo di tempo in cui sono avvenuti i soft bounce. Ad esempio, si sono verificati nel corso di un solo giorno o di una settimana?
  3. Chiedi alla tua piattaforma di invio cosa fa in caso di soft bounce. Tentano automaticamente di inviare il messaggio di nuovo? Dopo quanto tempo e quante volte ci riprovano? A che punto convertono un soft bounce in un indirizzo email non recapitabile?

A seconda del caso, inoltre, potrebbe essere utile apportare modifiche alla campagna email prima di riprovare a inviarla. Alcuni semplici interventi che puoi effettuare sono:

  • Ridurre il peso complessivo della campagna email, evitando di inserire allegati o immagini di dimensioni troppo elevate.
  • Esaminare il contenuto del messaggio per assicurarne la conformità rispetto agli eventuali protocolli di sicurezza del destinatario. Da evitare, ad esempio, uso eccessivo di punti esclamativi (!!!), caratteri in MAIUSCOLO, simboli come $ € £ %, link corti o mascherati, allegati con estensioni rischiose (.exe, .zip).
  • Attendere alcuni giorni prima di riprovare a inviare la campagna email.

Cos’è un hard bounce

A differenza dei soft bounce, gli hard bounce si verificano quando un’email non può essere consegnata al destinatario a causa di un problema permanente. Tra le cause di hard bounce più comuni troviamo:

  • Indirizzo email inesistente o non valido; per evitare questa casistica è possibile controllare manualmente eventuali errori di battitura (es. “@gmial” al posto di “@gmail”) o domini non più attivi. L’alternativa, nettamente più veloce e sicura, è dotarsi di un database validato, personalizzato in base al tuo target di aziende e/o professionisti.
  • Dominio inesistente, quando il dominio dell’indirizzo email (la parte successiva alla @) non esiste più o non è mai esistito.
  • Server email del destinatario bloccato permanentemente; in alcuni casi, i server di posta possono bloccare definitivamente determinati mittenti.

Gli hard bounce rappresentano un segnale inequivocabile del fatto che un indirizzo email non è più utilizzabile. Per questo motivo è essenziale accertarsi che i contatti connessi agli hard bounce siano rimossi dal tuo database. In questo modo potrai evitare di danneggiare la reputazione del tuo mittente.

Come si gestiscono gli hard bounce

La gestione attiva degli hard bounce è un passaggio fondamentale per tenere pulita la tua mailing list. Ci sono due cose che puoi fare per preservare la reputazione del tuo mittente:

  1. Accertati delle pratiche utilizzate dagli ESP (Gmail, Outlook, Yahoo, ecc.) in fatto di hard bounce. La maggior parte dei fornitori di servizi di posta elettronica (ESP) si occupa di questo aspetto al posto tuo, ma è importante che tu sappia come gestiscono questo processo. Correggono automaticamente gli errori di battitura più comuni negli indirizzi e-mail? Dopo quanti hard bounce il tuo ESP contrassegna un indirizzo e-mail come non recapitabile e per quali tipi di hard bounce?
  2. Segui alcune regole per la rimozione manuale. Il consiglio è di eliminare dalla tua mailing list gli indirizzi email che restituiscono un errore di hard bounce o di aggiungerle a un elenco di soppressione. In questo modo eliminerai la possibilità di inviare accidentalmente le tue campagne email a indirizzi che sai per certo restituiranno un hard bounce. Assicurati, infine, che la tua piattaforma di invio impedisca la ri-aggiunta futura dei contatti rimossi.

La prima regola per evitare i bounce

Quando si verificano hard o soft bounce, significa che è il momento di rimboccarsi le maniche e migliorare la qualità delle liste email che utilizzi. L’invio ripetuto di comunicazioni a indirizzi che restituiscono un errore permanente può indicare ai provider di servizi email (ESP) che utilizzi liste email obsolete o di scarsa qualità.

L’utilizzo di liste email validate e aggiornate è l’unica soluzione per minimizzare il bounce rate delle tue campagne email. Se ti rivolgi a un pubblico B2B, composto da aziende e/o professionisti, noi di BTOMAIL possiamo fornirti un database di contatti validati al 100%.

Con una risorsa come questa per le tue campagne email potrai prevenire gli errori di bounce, assicurandoti una reputazione ottimale e arrivando nella casella di posta dei tuoi potenziali clienti. Richiedi un preventivo senza impegno per sapere quante aziende e/o professionisti puoi raggiungere con le tue iniziative.

Redazione BTOMAIL Blog
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